Son passati tre anni di amministrazione Sboarina e da allora ne sono cambiate di cose. Le elezioni regionali e i movimenti che ci sono stati in consiglio comunale hanno determinato un quadro diverso dal 2017.
Il primo cambiamento in ordine di tempo è stata l’uscita dalla maggioranza di Croce dopo essere stato defenestrato dall’Agsm. Il suo consigliere, Padovani, è passato in Fratelli d’Italia, e il suo assessore, la Neri,nella Lega.
L’assessore Rando da Verona Domani è passato alla Lega. L’Assessore Briani da Verona Domani è passata a Battiti. Polato, eletto in Forza Italia, ma in realtà di Battiti, è passato in FdI. Bertacco è morto. Era assessore di Battiti ma iscritto a FdI ed è stato sostituito all’assessorato da un “tecnico”, la dr.ssa Maellare. In Consiglio Bonato è passato dalla Lega a Verona Domani. E così Rossi e Laperna. Mentre Velardi è passato da Battiti alla Lega. La Drudi si è spostata da Verona Domani a FdI e poi è tornata con Verona Domani. La Adami è passata da Battiti a FdI.
Ora la situazione nella maggioranza è questa:
Battiti, Lega e Verona Domani hanno 6 consiglieri ciascuno. FdI ne ha 4. FI uno.
In Giunta, oltre al sindaco, ci sono quattro assessori di Battiti: Polato (che si è dimesso e va sostituito perché eletto in regione), Padovani, Segala, Briani. La Lega ne ha cinque: Zanotto, Toffali, Zavarise, Neri, Rando. Gli altri neanche uno.
Considerato che Verona Domani ha 6 consiglieri ma nemmeno un assessore e che FdI con 4 consiglieri non è presente in giunta, è evidente che, anche considerando i risultati delle regionali, dove il partito della Meloni ha preso il 17%. il Sindaco un rimpasto lo deve fare. Per riequilibrare la situazione a sua disposizione ha anche le nomine nelle aziende partecipate. Ma lo deve fare al più presto perché la città è ferma.

L’equilibrio necessario
Lettera Politica N. 192
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Buongiorno
Giustissimo, speriamo in una donna valida e onesta come Maddalena Morgante.
Anastasia
Pensavo ad un articolo di critica a questo sistema di spartizione del potere, invece è il vademecum a come ottenere poltrone!
Caro Mauro, il senso della Lettera Politica è di stimolare il rimpasto per permettere che Verona si rimetta in moto dato che è ferma da troppo tempo. E’ tutt’altro che un “vademecum per la spartizione del potere” anche perché L’Officina non è uno dei partiti che siedono tavolo delle trattative. Certo le varie posizioni vanno distribuite e in democrazia non c’è altro sistema che farlo col manuale Cenecelli. So bene che girano certe teorie demagogiche per le quali non dovrebbe essere la politica a indicare i nomi degli assessori e dei membri dei cda delle aziende partecipate. Ma io sono convinto che sarebbe cadere dal paiolo nella brace. Se non ci fossero i partiti a scegliere sa chi lo farebbe? Le lobbies, i potentati locali, le famiglie importanti, gli industriali, le consorterie economiche. Ma siccome io sono un uomo del popolo preferisco che siano i suoi rappresentanti a decidere. Poi si può discutere sulle scelte, ma il metodo non può essere diverso. Altrimenti ci mettiamo nelle mani delle oligarchie ancora più di quanto già non lo siamo.
va fatto al più presto, molti equilibri potrebbero saltare…………!