L’anno prossimo ci sono le elezioni a Roma. Deve saltar fuori un candidato sindaco del centrodestra per battere la Raggi. Girano dei nomi, ma l’unico che vale la pena di spendere è quella di Giorgia Meloni e non solo perché è “romana de Roma”, non solo perché vincerebbe sicuramente, ma per una ragione squisitamente politica.
Il centrodestra dei bei leader li ha. Berlusconi rimane pur sempre un leader morale, un “past-president”, il padre fondatore, ma per ragioni anagrafiche e per il disfacimento di Forza Italia, è da considerarsi più un riferimento politico che un nome da spendere a livello elettorale. Potrebbe esserci l’eventualità di una sua candidatura al Quirinale, ma per i trascorsi, per l’età e per il fatto che la sua rimane ancora una figura divisiva, ciò è piuttosto improbabile.
Sul versante Lega, senza nulla togliere ad altri esponenti di spicco, i leader nazionali sono due : Salvini e Zaia. Il primo è colui che ha creato, dopo il disastro di Bossi, la nuova Lega facendola diventare in pochi anni il primo partito italiano. Olre che capo indiscusso del Carroccio è stato un eccellente ministro degli Interni, dando prova di avere, accanto alla vis populista, un alto senso delle istituzioni. Senso delle istituzioni dimostrato anche da Zaia sia come presidente del Veneto, confermato per la terza volta col 76%, sia quando ha fatto il ministro dell’Agricoltura.
A Giorgia Meloni, l’altro leader del centrodestra, non mancano né il gradimento da parte degli italiani ( è seconda solo a Zaia e super sia Salvini che Berlusconi), né la grinta, né l’intelligenza politica visto che ha portato FdI a superare i consensi che furono di Alleanza Nazionale. Però per accreditarsi definitivamente per un ruolo nelle istituzioni di un livello che le campeta le manca il passaggio istituzionale. E’ vero che è stata ministro della Gioventù nell’ultimo governo Berlusconi, ma se diventasse sindaco di Roma assumerebbe quello standing che poi le permetterebbe qualsiasi altro balzo in avanti. Obiezione prevista: ma la Meloni deve guidare il partito, non si può legare ad una sola città. Risposta: Roma è pur sempre la Capitale d’Italia ed altri due autorevoli sindaci, Rutelli e Veltroni, hanno continato a svolgere tranquillamente il loro ruolo nazionale senza alcuna limitazione.
Caro Paolo pur concordando sulle capacità e attrattive della Meloni credo che più che candidarsi a Sindaco di una città ingovernabile debba pensare ad un vero ruolo istituzionale .
Prima o poi questo governo cadrà e la Meloni dovrà occupare un ruolo da Ministro in un Governo di cdx
Io proporrei il ministero degli interni .