L’università di Verona ha il nuovo Rettore: il prof. Pierfrancesco Nocini, illustre chirurgo maxillo-faciale, veronese. Al di là del valore scientifico della persona e delle indiscusse capacità manageriali è importante questa sua caratteristica di essere veronese, garanzia che è uno che conosce la nostra realtà, oltre che sanitaria, sociale, economica e politica.
Tanto per cominciare Nocini non è di sinistra. E già questo fa una bella differenza dal Rettore precedente che non solo non era veronese, ma era schierato apertamente da quella parte. E’ opportuno che alla guida di un’importante istituzione come l’Università, pur mantenendola dovuta imparzialità, non ci sia un corpo estraneo per la società con la quale deve interagire.
C’è, all’interno dell’ateneo, troppo culturame di sinistra che di tanto in tanto affiora stridendo con il comune sentire dei veronesi. Non è una novità che la cultura, lo spettacolo, l’arte, la scuola, la magistratura e anche l’università siano stati oggetto per decenni della conquista da parte del Pci prima e dei suoi epigoni poi, secondo la lungimirante indicazione di Gramsci. Ed anche l’ateneo veronese non ha fatto eccezione. Ora è il caso di un’inversione di tendenza: L’Università dev’essere anche espressione della comunità che la esprime, dato che deve collaborare con le sue energie vitali in funzione della crescita culturale, scientifica ed economica.
Verona, per il fatturato e le eccellenze che esprime nella produzione agricola, vitivinicola e oleraia non ha una facoltà di Agraria. Non sarebbe il caso di fare in modo di costituirla per creare le auspicabili sinergie in funzione con questo vitale settore primario dell’economia?
Verona è sede delle più importanti aziende zootecniche italiane: non sarebbe il caso di istituire una facoltà di Veterinaria?
La presenza di un’importante industria farmaceutica come la Glaxo suggerirebbe anche la facoltà Farmacia; quella di aziende come Autogerma, Cattolica e tante altre del settore terziario potrebbe essere indicazione per una facoltà di Ingegneria gestionale.
Tutto in funzione di far crescere d’importanza l’Università e Verona. Nocini è la persona giusta.

Nocini Rettore
Lettera Politica N. 165
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Condivido tutto, oltre l’aspetto politico anche i valori culturali e cattedratici di un uomo di grande valore sono stati giustamente valorizzati.
Prevale la capacità sulla grigia presenza dell’apparatich.
L’università ritorni a fare Cultura e non pecore matte…
Glaxo ha chiuso la produzione a Verona, Autogerma non c’è più (ha cambiato nome), ingegneria gestionale è già attiva nei paraggi… Ma informarsi prima di scrivere sciocchezze?
Non mi pare che L’Officina scriva sciocchezze, gentile signora Faccioli, dicendo che la Glaxo, o la Aptuit, o la Gsk, o la sigla che possiede l’industria di borgo Roma avrebbe dovuto essere il motivo per creare una facoltà di Farmacia e che lo può essere ancora! Perché ci dovremmo provare di una chanche? Dove sta il problema? Ci spieghi. Che ingegneria gestionale sia attiva nei paraggi ci fa piacer, ma perché non a Verona? E se l’Autogerma ha cambiato nome cosa cambia? Non è sempre il colosso Volkswagen? Sinceramente lo spirito della lettera politica è quello di stimolare un salto di qualità della nostra Università legandola sempre di più al territorio ed ai mondi vitali. Non mi pare una sciocchezza! Ma forse non siamo riusciti a far passare quello che era l’intento del nostro messaggio.
Conosciamo tutti lo stato di salute dell’istruzione italiana. Quanto essa sia slegata dal mondo lavorativo reale. Ben venga tutto ciò che possa dare maggior competitività alle nostre aziende, ma senza dimenticare che i nostri ragazzi scappano all’estero, non trovando futuro qui. Auguro un buon lavoro al nuovo Rettore ricordando quanto sia importante insegnare e insegnare Bene ai nostri ragazzi, perché sono loro il nostro futuro. Non dimentichiamocelo mai.
Va beh, ma il Nocini ha beccato solo il 48,25% degli aventi diritto. Non è rappresentativo della maggioranza. Se la settantina di schede nulle o bianche prese all’ultima febbricitante e furiosa votazione fossero state un voto utile e non di protesta avrebbe beccato tra il 51 ed il 53%. E’ il Magnifico Rettore, certo, ma non come si sarebbe voluto…